La fontana è composta da due facciate, una rivolta a Nord-Ovest e l’altra a Sud-Est. La struttura della fontana originaria era ad una sola facciata, contrariamente a quello che vediamo oggi. La seconda, quella che si affaccia a Tramontana, è stata aggiunta nel 1765 a totali spese del Comune di Gallipoli, qui celebrato tramite l’immagine dello stemma della città: un gallo con la corona e una epigrafe che recita “fideliter excubat”.
La facciata che dà verso Scirocco è quella più antica, di chiaro gusto ellenistico; presenta quattro cariatidi che dividono la facciata in tre settori e sostengono un architrave su cui si innalza un frontone decorativo, che raffigura Eracle che combatte contro l'Idra di Lerna. All’interno dei tre settori sono scolpite in bassorilievo tre scene raffiguranti episodi di metamorfosi legati a fonti d’acqua, tratti dalla mitologia greca. La prima scena raffigura la metamorfosi di Dirce, regina di Tebe, che vinta dalla gelosia oltraggia Antiope, sua nipote, e per questo viene condannata ad essere divorata dai tori. Dioniso la salva trasformandola in fonte. La troviamo raffigurata a terra tra due tori, mentre in alto Dioniso sovrasta la scena.
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Nella parte sottostante la rappresentazione delle metamorfosi, invece, è collocato un abbeveratoio che in passato veniva utilizzato per dissetare gli animali dei viandanti che passavano davanti alla fontana.