Vernole
Il borgo di Acaya è particolarmente importante nel panorama salentino in quanto costituisce l’unico esempio di città fortificata del Meridione, a suo tempo interamente circondata da un fossato e da mura con garitte di osservazione e difesa e camminamenti di ronda.
La cosa più interessante era la sistemazione urbanistica letteralmente avveniristica per il periodo. Infatti era stata ideata e realizzata con un sistema viario rigorosamente geometrico: sette strade dritte da Nord a Sud si intersecavano con altre tre da ovest ad est. Punto terminale verso Sud era il Castello. Alla città si accede da un’unica porta a sud sormontata dallo stemma dei re spagnoli e delle famiglie nobili che la abitarono: sul lato destro quello degli Acaya, al centro della chiave dell’arco lo stemma dei De’ Monti, baroni di Corigliano, ed a sinistra quello dei Vernazza, conti di Castrì, che nel 1792 eressero la statua di S. Oronzo, patrono della città.
La cosa più interessante era la sistemazione urbanistica letteralmente avveniristica per il periodo. Infatti era stata ideata e realizzata con un sistema viario rigorosamente geometrico: sette strade dritte da Nord a Sud si intersecavano con altre tre da ovest ad est. Punto terminale verso Sud era il Castello. Alla città si accede da un’unica porta a sud sormontata dallo stemma dei re spagnoli e delle famiglie nobili che la abitarono: sul lato destro quello degli Acaya, al centro della chiave dell’arco lo stemma dei De’ Monti, baroni di Corigliano, ed a sinistra quello dei Vernazza, conti di Castrì, che nel 1792 eressero la statua di S. Oronzo, patrono della città.
Approfondimenti
- Castelli e Torri Costiere- Visita guidata ai Catelli e torri
Nei dintorni
- Masseria Grande (Torre dell'Orso)
- Hotel Mare Blu (Roca Vecchia)
- Villa Conca Marco (Vanze)
- Doubletree by Hilton Acaya Golf Resort
Castello Aragonese

Il castello, insieme al borgo fortificato, è legato alla figura di Gian Giacomo d’Acaya, architetto militare di Carlo V, che apportò numerose modifiche alla struttura e alla città stessa nella metà del Cinquecento, tanto che la città cambiò in suo onore nome, da Segine ad Acaya.
Il castello, che occupa l’angolo sud-orientale del sistema di fortificazione bastionato del borgo, ha una fase più antica in quanto fu costruito dal padre, Alfonso d’Acaya, nel 1506.
Gian Giacomo riprogettò la struttura e il borgo sulla base delle più aggiornate teorie militari. Il castello, a pianta trapezoidale, era un tempo interamente circondato da un fossato. Ha due torrioni circolari e un bastione a punta di lancia a sud-est. Si accede alla fortezza da nord attraverso un androne che immetteva nelle scuderie, al di sotto delle quali vi era un tempo un frantoio ipogeo, oggi riportato alla luce. Durante i lavori è stato rinvenuto anche un affresco tardo-bizantino, raffigurante motivi religiosi, forse pertinente ad un complesso monastico che ospitava comunità religiose di rito greco. L'affresco, datato alla seconda metà del 1300, rappresenta una Dormitio Virginis e possiamo osservarvi gli Apostoli che assistono la morte della Vergine, mentre Gesù ne raccoglie l'anima e la presenta al padre.

Convento dei Minori Osservanti dedicato a S. Antonio
Il convento fu fatto costruire da Gian Giacomo dell’Acaya perché uno dei suoi figli era entrato a far parte dell’ordine francescano (il convento fu soppresso nel 1866 e oggi completamente diroccato).
Chiesa parrocchiale della Madonna della Neve
