PORTA NAPOLI e L’OBELISCO

PORTA NAPOLI: L’ARCO DI TRIONFO

Appena giunti in città due sono i monumenti che accolgono il visitatore, l’Obelisco e Porta Napoli.

L’OBELISCO
L’Obelisco è una guglia fatta innalzare in onore di Ferdinando I di Borbone, re delle Due Sicilie. Fu eretto nel 1822, alto una decina di metri, in pietra leccese, poggia su una larga base a gradinata e su un piedistallo parallelepipedo sui cui lati vi è un delfino che azzanna la mezzaluna: lo stemma della provincia di Terra d’Otranto. Sui quattro lati dell’Obelisco una serie di rappresentazioni mitologiche e gli stemmi dei quattro circondari di Brindisi, Gallipoli, Lecce e Taranto. L’intera opera è dello scultore di Muro Leccese Vito Carluccio che la eseguì su disegno di Luigi Cipolla.

ARCO DI TRIONFO
Di fronte all’Obelisco vediamo l’imponente mole dell’Arco di Trionfo o, più familiarmente per i leccesi, Porta Napoli perché è da qui che un tempo si usciva dalla città per recarsi nella capitale storica del Sud.
L’Arco di Trionfo, isolato nel 1934 dal resto delle mura, costruito là dove un tempo c’era Porta San Giusto, fu eretto nel 1548 su decisione di Ferrante Loffredo e su progetto di Gian Giacomo dell’Acaya, in onore di Carlo V (si noti il motivo delle colonne d’Ercole che ricorre sempre nelle opere dedicate all’imperatore), per ringraziarlo per aver ricostruito il Castello e le mura di Lecce, proteggendo così la città.
Si tratta di un’imponente struttura, alta circa 20 m, con un timpano triangolare, sorretto da due colonne per lato con capitelli corinzi, sul quale campeggia lo stemma asburgico dell’aquila bicipite. Sull’architrave è collocata un’epigrafe dedicatoria che ricorda le gesta dell’Imperatore.
Scavi nei pressi di Porta Napoli, sotto la strada, hanno rivelato la presenza di tratti delle mura messapiche della città, databili alla fine del IV secolo a.C. Si tratta di filari di grandi blocchi squadrati in calcare locale (1,50x 0,70×0,50 m) conservati per l’altezza di 3 filari; all’interno erano riempiti di pietre a secco. In alcuni tratti attraversano, sovrapponendovisi, aree di necropoli più antiche.
Vicino alla Porta fu rinvenuta la tomba di un bambino di 8-10 anni.

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