ROCA VECCHIA E LA GROTTA DELLA POESIA

Roca Vecchia

L’insediamento di Roca Vecchia appare di grande interesse per la sua lunga continuità di vita.
L’area archeologica occupa un piccolo promontorio a forma triangolare, il cui vertice è costituito da un recente isolotto occupato dalle fortificazioni bassomedievali e da una torre del XVI secolo.
Le prime tracce di frequentazione vanno collocate nell’età del Bronzo Medio quando l’insediamento aveva possenti mura di fortificazione. Tale insediamento venne distrutto, probabilmente da un incendio, intorno al XV secolo a.C., forse a seguito di un assedio. Le mura vengono ricostruite nell’XI secolo a.C., ma anche in questa fase si riscontrano tracce di incendio. Per l’età del Ferro e fino al V secolo a.C. si riscontra una continua, ma tenue, frequentazione del sito. Dal IV secolo a.C. invece la frequentazione appare più cospicua: vengono costruite le mura messapiche e molte altre strutture. Alla fine del III secolo a.C. la città viene nuovamente abbandonata.

— Leggi l’articolo dedicato alle MARINE DI MELENDUGNO —

Le prime tracce che si riscontrano nuovamente risalgono ad età tardo antica e altomedievale quando viene costruita una chiesetta con annessa necropoli. Le grotte vengono scavate e utilizzate come rifugio dai monaci basiliani che giungono dall’Oriente.
Agli inizi del XIII secolo Gualtiero VI di Brienne, conte di Lecce, fonda un insediamento fortificato, abitato fino al XVI secolo, e costruisce un castello, di cui sono rimaste poche tracce. Le opere del territorio furono saccheggiate dai Turchi.
Nel 1480 si stabilirono a Roca le truppe aragonesi per arrestare eventuali avanzate dei Turchi verso nord e divenne quartier generale di Alfonso d’Aragona per la liberazione di Otranto.
Guardando l’area archeologica si erge la statua della Madonna di Roca Vecchia, a cui fa capo una piccola chiesa a tre navate costruita nel 1589. La facciata prospetta su un piccolo spiazzo forse ricavato al tempo della costruzione della vicinissima strada ad un livello più basso rispetto al manto stradale. Dalla parete di fondo della chiesa, dietro l’unico altare, si accede alla sacrestia.

L’insediamento di età messapica aveva uno dei suoi luoghi di culto nella Grotta della Poesia, ubicata a Sud dell’insenatura meridionale che delimita il promontorio di Roca.

— Ami la natura? vivi l’emozione di un TREKKING NOTTURNO SUL SENTIERO DELLA POESIA —

La Grotta della Poesia
La Grotta della Poesia è uno di quei luoghi del Salento bellissimi dal punto di visto naturalistico, con centinaia di turisti, d’estate, che fanno il bagno nelle acque cristalline, e enormemente interessanti dal punto di vista storico e archeologico.
In base ai rinvenimenti all’interno della grotta, soprattutto iscrizioni di carattere votivo in greco, latino e lingue locali, si tratta di un luogo di culto connesso con un’antica sorgente ora sommersa dal mare e con divinità marine. La frequentazione del luogo va collocata tra il IV secolo a.C. e il II secolo d.C., quando la grotta non era ancora stata invasa dal mare. Si ipotizza che la frequentazione sia continuata anche in età bizantina, come fonte per l’approvvigionamento di acqua. Il nome stesso della grotta, poesia, potrebbe derivare dal greco “posia”, letteralmente “approvvigionamento d’acqua”.

DA SAPERE

L’area archeologica di Roca così come Le due Grotte della Poesia, Grande e Piccola, si possono visitare acquistando un ticket di ingresso presso la biglietteria presente in loco, aperta tutti i giorni al pubblico nei mesi estivi, in determinate fasce orarie del mattino e del pomeriggio.
Per l’area Archeologica, sono previsti turni di visite guidate in giorni e orari specifici della settimana mentre, per La grotta della Poesia, l’ingresso è garantito tutti i giorni.

INFO

Tkt d’ingresso: in loco
Accesso alle due Grotte della Poesia: dalle 9.00 alle 19.00 tutti i giorni
Accesso all’area archeologica: dalle 16.00 alle 20.00 sab e dom nei mesi di luglio e settembre; dalle 16.00 alle 20.00 mar – gio – sab – dom nel mese di agosto
*gli orari e i giorni indicati possono subire variazioni

Come arrivare: SS 611, tratto San Cataldo-Otranto

Photo Credits @Paolo Laku; @Bruno Barillari

Roca Vecchia

L’insediamento di Roca Vecchia appare di grande interesse per la sua lunga continuità di vita.
L’area archeologica occupa un piccolo promontorio a forma triangolare, il cui vertice è costituito da un recente isolotto occupato dalle fortificazioni bassomedievali e da una torre del XVI secolo.
Le prime tracce di frequentazione vanno collocate nell’età del Bronzo Medio quando l’insediamento aveva possenti mura di fortificazione. Tale insediamento venne distrutto, probabilmente da un incendio, intorno al XV secolo a.C., forse a seguito di un assedio. Le mura vengono ricostruite nell’XI secolo a.C., ma anche in questa fase si riscontrano tracce di incendio. Per l’età del Ferro e fino al V secolo a.C. si riscontra una continua, ma tenue, frequentazione del sito. Dal IV secolo a.C. invece la frequentazione appare più cospicua: vengono costruite le mura messapiche e molte altre strutture. Alla fine del III secolo a.C. la città viene nuovamente abbandonata.

— Leggi l’articolo dedicato alle MARINE DI MELENDUGNO —

Le prime tracce che si riscontrano nuovamente risalgono ad età tardo antica e altomedievale quando viene costruita una chiesetta con annessa necropoli. Le grotte vengono scavate e utilizzate come rifugio dai monaci basiliani che giungono dall’Oriente.
Agli inizi del XIII secolo Gualtiero VI di Brienne, conte di Lecce, fonda un insediamento fortificato, abitato fino al XVI secolo, e costruisce un castello, di cui sono rimaste poche tracce. Le opere del territorio furono saccheggiate dai Turchi.
Nel 1480 si stabilirono a Roca le truppe aragonesi per arrestare eventuali avanzate dei Turchi verso nord e divenne quartier generale di Alfonso d’Aragona per la liberazione di Otranto.
Guardando l’area archeologica si erge la statua della Madonna di Roca Vecchia, a cui fa capo una piccola chiesa a tre navate costruita nel 1589. La facciata prospetta su un piccolo spiazzo forse ricavato al tempo della costruzione della vicinissima strada ad un livello più basso rispetto al manto stradale. Dalla parete di fondo della chiesa, dietro l’unico altare, si accede alla sacrestia.

L’insediamento di età messapica aveva uno dei suoi luoghi di culto nella Grotta della Poesia, ubicata a Sud dell’insenatura meridionale che delimita il promontorio di Roca.

— Ami la natura? vivi l’emozione di un TREKKING NOTTURNO SUL SENTIERO DELLA POESIA —

La Grotta della Poesia
La Grotta della Poesia è uno di quei luoghi del Salento bellissimi dal punto di visto naturalistico, con centinaia di turisti, d’estate, che fanno il bagno nelle acque cristalline, e enormemente interessanti dal punto di vista storico e archeologico.
In base ai rinvenimenti all’interno della grotta, soprattutto iscrizioni di carattere votivo in greco, latino e lingue locali, si tratta di un luogo di culto connesso con un’antica sorgente ora sommersa dal mare e con divinità marine. La frequentazione del luogo va collocata tra il IV secolo a.C. e il II secolo d.C., quando la grotta non era ancora stata invasa dal mare. Si ipotizza che la frequentazione sia continuata anche in età bizantina, come fonte per l’approvvigionamento di acqua. Il nome stesso della grotta, poesia, potrebbe derivare dal greco “posia”, letteralmente “approvvigionamento d’acqua”.

DA SAPERE

L’area archeologica di Roca così come Le due Grotte della Poesia, Grande e Piccola, si possono visitare acquistando un ticket di ingresso presso la biglietteria presente in loco, aperta tutti i giorni al pubblico nei mesi estivi, in determinate fasce orarie del mattino e del pomeriggio.
Per l’area Archeologica, sono previsti turni di visite guidate in giorni e orari specifici della settimana mentre, per La grotta della Poesia, l’ingresso è garantito tutti i giorni.

INFO

Tkt d’ingresso: in loco
Accesso alle due Grotte della Poesia: dalle 9.00 alle 19.00 tutti i giorni
Accesso all’area archeologica: dalle 16.00 alle 20.00 sab e dom nei mesi di luglio e settembre; dalle 16.00 alle 20.00 mar – gio – sab – dom nel mese di agosto
*gli orari e i giorni indicati possono subire variazioni

Come arrivare: SS 611, tratto San Cataldo-Otranto

Photo Credits @Paolo Laku; @Bruno Barillari

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